Unregistered
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Ecco uno di quei casi sottili intorno ai quali tanto si davan da fare gli antichi puristi e schiumava di rabbia il bonarissimo Arli`a, che non avrebbe osato far male a una mosca, ma prometteva “sante nerbate” a tutti coloro che avessero osato maltrattare la lingua. Vediamo un po’: che vuol dire caro? Vuol dire “amato”, “a cui si porta affezione”. Diremo bene, percio`, “caro babbo”, “mia cara figliola”. Ma cari saluti? Amati da chi? Da chi li manda? Tanto meno da chi deve riceverli. Peggio ancora, si mandano “Gentili saluti”, “Saluti gentilissimi”. Vorrei introdurrmi. Il mio nome e` GinoVidi, radisco pescare, sport ed automobili veloci. Vicino sono le coppie dei miei luoghi
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